Il Tempio
Il grande tempio fuori le mura della città era un periptero greco-siceliota di 6 x 14 colonne. Dopo l'innalzamento del colonnato la costruzione rimase incompiuta, molto probabilmente a causa della presa della città da parte dei cartaginesi, nel 409 a.C.
La discussa cella, di cui oggi non si conserva traccia visibile in superficie, era stata progettata e vanne cominciata, come testimoniano alcuni tratti della fondazione individuati in recenti saggi di scavo. Nel colonnato (peristasi), le bozze sulle gradinate (crepidoma) e sulle colonne, che di solito venivano esportate soltanto nella fase di rifinitura, testimoniano lo stato di incompiutezza del tempio.
Le bozze, utilizzate per il sollevamento e la messa in opera dei conci, illustrano bene (insieme ad altri accorgimenti) alcune importanti caratteristiche della tecnica costruttiva di età classica. Nelle sue proporzioni generali, nella sintassi delle sue membra e nelle caratteristiche stilistiche (capitelli, cornicioni, curvatura delle linee orizzontali) il tempio segue fedelmente i modelli dell'architettura classica delle città greche in Sicilia, specie nella vicina Selinunte.
Alcune forme particolari (palmette nei soffitti dei cornicioni angolari, modanatura del timpano) e le proporzioni degli elementi architettonici indicano anche una buona conoscenza della contemporanea architettura attica. Del culto e dell'altare presso il quale era praticato non si hanno notizie. Tuttavia, i modesti resti di un semplice edificio sacro precedente, scoperti nello scavo al centro del tempio, fanno ipotizzare un luogo di culto piuttosto antico.